Il 10 dicembre si celebra la Giornata dei Diritti Umani e quest’anno sono 70 anni dalla pubblicazione di quel testo storico approvato e proclamato dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite noto come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.
Certamente un testo fondamentale che nasceva in un periodo di guerre, conflitti, scontri e in cui sono confluiti i principi generali che dovrebbero garantire la tutela di ogni essere umano, costituire la base per ogni convivenza civile e armoniosa. Eppure se andiamo a rileggere il testo - tralasciando ovviamente contesti di conflitto grave e restando alle sole condizioni di vita nel nostro paese - ciò che sembrerebbe ormai dato per acquisito non lo è affatto, soprattutto per le categorie fragili della nostra società.
La mission dell’ENS è la tutela dei diritti delle persone sorde eppure se “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” come recita la Dichiarazione, c’è ancora molto da fare.
Pensiamo all’art. 23 che recita “Ogni individuo ha diritto al lavoro, alla libera scelta dell'impiego, a giuste e soddisfacenti condizioni di lavoro ed alla protezione contro la disoccupazione” e a quante difficoltà ancora oggi incontrino le persone sorde, in particolar modo le donne, nel trovare un lavoro, nel fare carriera, nell’accedere a servizi di base sui luoghi di lavoro (corsi sulla sicurezza, ambiente, accesso alle informazioni e relazioni sociali), nella formazione professionale e continua.
Pensiamo all’art.25 che vorrebbe vedere garantito il “diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all'alimentazione, al vestiario, all'abitazione, e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari”, quanti servizi siano ancora inaccessibili.
O all’articolo 26 per cui “Ogni individuo ha diritto all'istruzione” mentre le famiglie con figli sordi ancora devono lottare per avere servizi sistematici e continuativi nel tempo e figure professionali formate e riconosciute che garantiscano veramente inclusione scolastica
L’art. 27 ci ricorda che “ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico ed ai suoi benefici” ma sono molte le lacune che rendono di difficile attuazione tale diritto e l’ENS dal 1932 si batte perché ciò avvenga per le cittadine e i cittadini sordi.
Per il diritto alla libertà di comunicazione, per il diritto al riconoscimento della Lingua dei Segni Italiana, per l’istruzione, il lavoro, la mobilità e tutto ciò che rende una vita degna di essere vissuta.
Perché questa Giornata dia voce veramente a tutti.