Persone sorde, mascherine e accesso all’informazione

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In questi giorni di emergenza le persone sorde stanno incontrando notevoli difficoltà, che già incontrano nella vita quotidiana ma in questo frangente le barriere della comunicazione sono veramente alte. Nella vita quotidiana la maggior parte delle persone udenti non conoscono le persone sorde, non ne hanno esperienza, non sanno come riconoscere la sordità, quali strategie di comunicazione adottare, come comportarsi.

Questo scenario si complica enormemente in questi giorni perché vanno mantenute le distanze e quindi si è tutti molto più sospettosi nelle interazioni e per l’uso delle mascherine o altre protezioni davanti al viso che impediscono la lettura labiale, l’unico canale possibile di comprensione se non si usa la lingua dei segni (e già una mascherina la rende più difficile perché l’espressione facciale e certi articolatori grammaticali sono eseguiti sul volto e con le labbra).

L’ENS sta seguendo attentamente alcune proposte di realizzazione di mascherine trasparenti circolate in questi giorni ma è fondamentale che le stesse arrivino ad ottenere certificazione ed omologazione da parte delle strutture competenti, altrimenti si rischia di vanificare gli sforzi.

Questo tema è stato da subito posto all’attenzione del Ministero della Salute e della Presidenza del Consiglio richiedendo che le stesse siano presenti in circolazione, certificate, disponibili per tutti.

Per fortuna negli ultimi mesi, anche grazie all’impegno costante dell’ENS nei tavoli di confronto istituzionali, ai progetti e alle iniziative di sensibilizzazione l’attenzione alle persone sorde, all’accessibilità e alla lingua dei segni sta migliorando ma restano dei vuoti enormi da colmare in tanti ambiti.

In questa situazione di emergenza le difficoltà sono ancora più drammatiche, le persone sorde rischiavano di non avere alcun accesso alle comunicazioni e ai bollettini diramati quotidianamente, che contengono non solo informazioni sull’andamento dell’epidemia ma anche norme comportamentali fondamentali per la salute e sicurezza di tutti. Per questo l’ENS è intervenuto da subito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il Ministero della Salute, la Protezione Civile e a livello territoriale richiedendo che le comunicazioni diramate alla cittadinanza fossero paritariamente fruibili anche da chi non può sentirle.

Chiediamo ora che si compia un lavoro serio in merito all’accessibilità reale e piena in ogni contesto della vita quotidiana a partire dall’inclusione scolastica, dall’accesso ai servizi pubblici, dal lavoro. In questi giorni le lezioni a distanza ad esempio stanno creando numerose difficoltà agli studenti sordi che si sentono abbandonati, sia a scuola che all’università, perché spesso non vengono forniti servizi di interpretariato o sottotitolazione delle lezioni.

Partiamo quindi dalla base per andare a costruire una società che sia veramente inclusiva nei fatti e non solo nelle dichiarazioni programmatiche.   

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Rassegna Stampa
Fanpage
: Il dramma delle persone sorde ai tempi del Coronavirus: niente protocolli o mascherine trasparenti
Abili a proteggere: Intervista al Presidente Nazionale ENS Giuseppe Petrucci
Lettera 43: Mascherine e disabili: come proteggersi senza discriminare